Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 23763 del 21 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23763PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato quando vengono meno le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'applicazione, anche in seguito a nuovi elementi sopravvenuti che incidono sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza o sulla permanenza delle esigenze cautelari. Il tribunale del riesame, nell'esercizio del proprio potere di controllo sulla legittimità e sulla congruità della misura, è tenuto a valutare attentamente tali nuovi elementi, al fine di verificare se permangano le condizioni per il mantenimento della misura cautelare o se, al contrario, essa debba essere revocata o sostituita con una meno afflittiva. La rinuncia al ricorso per cassazione, in seguito all'intervenuta rimessione in libertà dell'imputato, determina l'inammissibilità del ricorso stesso per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò comporti la condanna alle spese processuali e al pagamento di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) NO. MI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 6/2010 TRIB. LIBERTA' di TRIESTE, del 19/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIO SARNO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Fraticelli Mario, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

No. Mi. ha proposto ricorso per Cassazione avverso il provvedimento con il quale il tribunale di Trieste, se…

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