Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40436 del 29 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40436PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, desumibile dalle modalità particolarmente gravi del fatto e dalla sussistenza di un precedente penale specifico, anche se risalente nel tempo, giustifica l'applicazione e il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, in quanto la prognosi negativa sulla personalità del prevenuto esclude che la misura meno afflittiva della custodia domiciliare possa essere ritenuta adeguata a soddisfare le esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, può legittimamente ritenere che la gravità del fatto e la personalità dell'indagato, desumibili dagli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari, rendano necessaria l'applicazione della misura più afflittiva della custodia in carcere, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti affetta da manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. PRINCIPATO Giovanni del foro di Forli', nell'interesse di SC. Gi. nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza 14 maggio 2008 del Tribunale per il riesame di Bologna;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Carmine Stabile, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

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