Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31441 del 10 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:31441PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale può essere applicata nei confronti di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso in ragione della sua comprovata appartenenza organica a un'associazione di tipo mafioso, anche in epoca successiva alla scarcerazione, qualora permangano elementi sintomatici di una stabile partecipazione al sodalizio criminale, tali da giustificare l'attualità della sua pericolosità sociale. In tale contesto, la confisca di beni può essere disposta quando non risultino redditi leciti sufficienti a giustificare l'acquisto degli stessi, in assenza di prova contraria fornita dall'interessato. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di prevenzione è limitato alla verifica dell'esistenza di una motivazione non meramente apparente, essendo preclusa la censura di eventuali vizi logici o errori valutativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. SGADARI G. - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 04/10/2019 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, la Corte di Appello di Palermo,…

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