Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe e di bancarotta fraudolenta, nonché per i reati fiscali, può essere desunta dalla ricostruzione del modus operandi adottato dagli indagati, attraverso l'analisi della documentazione sequestrata e dei flussi finanziari e movimenti bancari tra le varie società coinvolte, anche laddove non sia stata contestata la finalità evasiva dell'intreccio societario. Ciò in quanto l'accertamento della responsabilità penale non richiede necessariamente la prova diretta dell'elemento soggettivo, essendo sufficiente la dimostrazione della condotta illecita e della sua idoneità a realizzare il fine delittuoso, anche in assenza di una specifica contestazione dello scopo evasivo. Il giudice di merito, pertanto, può legittimamente ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza sulla base di una ricostruzione complessiva degli elementi probatori, senza che ciò integri un vizio di motivazione o una violazione di legge.