Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12026 del 14 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12026PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'ammissibilità di misure alternative alla detenzione per il condannato, deve effettuare una complessiva valutazione della sua personalità e del percorso di rieducazione seguito, tenendo conto non solo degli elementi di rischio, ma anche degli elementi positivi emersi, come la buona condotta, la partecipazione ad attività lavorative e culturali e l'interruzione di legami con la realtà criminale di provenienza. L'affermazione generica e astratta della persistenza di un legame con l'associazione criminale, senza adeguata motivazione in relazione al caso concreto, non è sufficiente a giustificare il diniego delle misure alternative, in quanto impedisce una valutazione complessiva della personalità del detenuto e del suo effettivo percorso di reinserimento sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 6503/2011 TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI, del 12/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo;

lette le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 12/12/2011, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli rigettava le istanze proposte da (OMISSIS), detenuto in relazione …

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