Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2408 del 18 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:2408PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza di merito, non può procedere ad una rinnovata valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, né può sostituire la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito, essendo precluso il riesame del contenuto delle prove acquisite, trattandosi di apprezzamenti riservati in via esclusiva al giudice del fatto. Il controllo del giudice di legittimità sui vizi della motivazione attiene esclusivamente alla coerenza strutturale della decisione, alla sua oggettiva tenuta sotto il profilo logico-argomentativo, senza possibilità di andare a verificare se la motivazione corrisponda alle acquisizioni processuali. La rinnovazione, anche parziale, del dibattimento in sede di appello ha carattere eccezionale e può essere disposta unicamente nel caso in cui il giudice ritenga di non poter decidere allo stato degli atti, dovendo in tal caso dare specificamente conto dell'uso del proprio potere discrezionale derivante dalla consapevolezza di non poter decidere allo stato degli atti. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a rappresentare l'inaffidabilità degli elementi posti a base della decisione di merito, prospettando un fatto storico alternativo o una diversa valutazione delle emergenze processuali e del materiale probatorio, esula dal sindacato di legittimità, essendo riservato al giudice di merito l'apprezzamento delle prove e la ricostruzione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 327/16 del 18/02/2016, della Corte di Appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TANGA ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Co…

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