Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione sull'istanza di permesso di costruire in sanatoria, successivamente seguìto da un provvedimento espresso di diniego, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente a coltivare il ricorso avverso il silenzio, in quanto l'emanazione del provvedimento di diniego ha privato di ogni utilità pratica una pronuncia giurisdizionale di accoglimento della domanda di accertamento del silenzio inadempimento. In tal caso, il giudice amministrativo, previa conversione del rito ai sensi dell'art. 32 c.p.a., dichiara l'improcedibilità del ricorso introduttivo per sopravvenuta carenza di interesse ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), c.p.a., e dispone la rimessione della causa sul ruolo per la trattazione della domanda cautelare proposta unitamente ai motivi aggiunti avverso il provvedimento di diniego, riservando alla pronuncia definitiva la statuizione sulle spese di lite.