Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8896 del 7 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8896PEN

Massima

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Il concorso morale nell'omicidio può essere integrato dalla condotta di chi, pur non partecipando materialmente all'esecuzione del delitto, abbia comunque contribuito in modo determinante all'ideazione, programmazione e deliberazione dello stesso, anche se si trovi agli arresti domiciliari, qualora emerga che in tale contesto abitativo si siano svolti incontri e riunioni finalizzati alla pianificazione degli attentati. In tali casi, la responsabilità concorsuale può essere affermata sulla base di convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, anche se l'imputato non abbia materialmente preso parte all'esecuzione del fatto, purché il suo contributo risulti causalmente rilevante e sia accompagnato dalla consapevolezza che la condotta posta in essere potesse concorrere alla realizzazione dell'evento omicidiario, anche a titolo di dolo eventuale. Il riconoscimento di circostanze attenuanti generiche, come la confessione, non è automatico ma deve essere valutato dal giudice di merito, il quale può legittimamente negarle ove ritenga che la collaborazione sia stata dettata da intenti meramente utilitaristici e non da effettiva resipiscenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BU. Sa. , nato a (OMESSO);

2) Ri. An. , nato a (OMESSO);

3) AR. Em. , nato a (OMESSO);

4) FE. Se. Or. , nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 30 ottobre 2009 emessa d((omissis)) di assise di appello di Caltanissetta;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore…

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