Consiglio di Stato sentenza n. 1096 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1096SENT

Massima

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La sospensione dell'attività di un impianto di termovalorizzazione può essere disposta dall'autorità competente solo in presenza di specifici presupposti di legge, ossia quando si manifestino situazioni di pericolo immediato per la salute umana o per l'ambiente, oppure in caso di reiterazione di violazioni delle prescrizioni autorizzatorie per più di due volte in un anno. Il provvedimento di sospensione deve essere adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza di tali presupposti e deve indicare un termine determinato per la durata della sospensione. In assenza di tali requisiti, il provvedimento di sospensione è illegittimo, anche qualora l'autorità competente abbia effettuato accertamenti e rilevato criticità nell'esercizio dell'impianto, in quanto il gestore ha comunque dimostrato una piena collaborazione istruttoria. Inoltre, la mera presenza di una sostanza non espressamente prevista come parametro di controllo nell'autorizzazione integrata ambientale non è di per sé sufficiente a giustificare l'adozione di misure cautelari, in assenza di una valutazione della sua effettiva pericolosità per la salute e l'ambiente. Infine, l'integrazione postuma della motivazione del provvedimento attraverso atti processuali o scritti difensivi è inammissibile, essendo consentita solo mediante gli atti del procedimento o un autonomo provvedimento di convalida.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/01/2023

N. 01096/2023REG.PROV.COLL.

N. 00784/2016 REG.RIC.

N. 02049/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 784 del 2016, proposto dalla Regione Basilicata, in persona del Presidente in carica, rappresentata e difesa dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’ufficio di rappresentanza della Regione Basilicata in Roma, via Nizza, n. 56;

contro

la società Rendina Ambiente s.r.l. (già Fenice Ambiente s.r.l.), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Cosseria, n. 5;

nei confronti

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