Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15275 del 5 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15275PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, consistente in reiterate molestie e minacce attraverso contatti telefonici, invio di messaggi e lettere dal contenuto minatorio, nonché ripetuti pedinamenti, cagiona nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando in essa un fondato timore per la propria incolumità e per quella dei propri congiunti, e producendo un'alterazione delle sue abitudini di vita, costretta a modificare le proprie attività lavorative e sociali. Tali condotte, anche se poste in essere in parte successivamente alla presentazione della querela, integrano comunque l'elemento oggettivo del reato, in quanto unitariamente considerate con le precedenti, in applicazione del principio di procedibilità per il delitto di atti persecutori quale reato abituale improprio a reiterazione necessaria. L'attendibilità della persona offesa, non costituitasi parte civile, può essere adeguatamente comprovata attraverso elementi di riscontro esterno, quali le dichiarazioni di terzi, le videoriprese e la documentazione relativa ai messaggi e alle lettere inviate dall'imputato. Il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella valutazione della gravità delle condotte e della personalità dell'imputato ai fini del riconoscimento o meno delle circostanze attenuanti generiche, nonché nella determinazione della pena, che può essere ridimensionata in sede di appello pur in presenza di una condanna per il reato di atti persecutori aggravato e di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. MOROSINI E. Maria - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/02/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MOROSINI Elisabetta Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Napoli ha confermato la c…

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