Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11036 del 7 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11036PEN

Massima

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L'ordinanza di archiviazione emessa dal giudice per le indagini preliminari è impugnabile con ricorso per cassazione dalla persona offesa, ma solo nei limiti tassativamente previsti dall'art. 409, comma 6, c.p.p., ovvero per violazione delle regole sul contraddittorio in camera di consiglio, e non per censure attinenti alla valutazione di infondatezza della notizia di reato. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente l'ordinanza di archiviazione, valutando le deduzioni della parte offesa, senza che possa ravvisarsi una violazione del contraddittorio laddove la motivazione risulti congrua e logica in relazione agli elementi di prova considerati. L'inammissibilità del ricorso per cassazione proposto dalla persona offesa comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione dei profili di colpa emersi nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) parte offesa;
nel procedimento contro:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 17/10/2016 del GIP TRIBUNALE di FOGGIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IGNAZIO PARDO;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Con ordinanza del 18/10/2016, il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di FO…

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