Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25879 del 9 giugno 2004

ECLI:IT:CASS:2004:25879PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La dichiarazione di inammissibilità della richiesta di ricusazione del giudice, pronunciata dalla Corte di Cassazione in camera di consiglio senza preventivo avviso alle parti, non viola il diritto al contraddittorio e al giusto processo, in quanto il contraddittorio può essere validamente esercitato anche in forma cartolare, senza necessità di trattazione in pubblica udienza, salvo che per i procedimenti di accertamento della fondatezza dell'accusa penale. Inoltre, il ricorso straordinario per cassazione avverso tale pronuncia di inammissibilità è ammissibile solo a favore del condannato, ai sensi dell'art. 625-bis c.p.p., e non può essere proposto dal mero ricusante, in quanto la decisione sulla ricusazione non attiene all'accertamento della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE QUINTA SEZIONE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.: ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis))- ((omissis)) - ((omissis)) - Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: 1) Sa. St. n. il (...); Avverso Sentenza del 09/10/2002, Prima Sez. Corte Cassazione di Roma. Sentita la relazione fatta dal ((omissis)); Lette le conclusioni del P.G. che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità del ricorso. LA CORTE OSSERVA: Con ordinanza 20.6.2002, la I sezione penale di questa Corte -competente tabellarmente a pronunciarsi ex art. 40 comma 2 cod. proc. pen. -ritenuta adottabile la procedura de plano di cui all'art. 41 comma cod. proc. pen., dichiarava inammissibile per manifesta infondatezza la dichiarazione di ricusazione proposta da Sa. St., deducendo le ipotesi di cui alle lettere d) ed h) dell'art. 36 stesso codice, nei confronti dell'intero co…

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