Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42789 del 10 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42789PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso, anche in forma di collaborazione esterna, può essere desunta da un complesso di elementi indiziari, quali i rapporti di vicinanza e il ruolo di intermediario svolto dall'indagato nell'ambito delle attività illecite del sodalizio, a prescindere dalla formale affiliazione. Tali elementi, unitamente alla permanenza del reato associativo e alla presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della perdurante inserimento dell'indagato nel contesto mafioso e dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angel - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/03/2016 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di Cassazione Dott. FIMIANI Pasquale, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 15/03/2016, …

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