Il termine di 24 mesi previsto dall'art. 35, comma 17, della legge n. 47/1985 per la conclusione del procedimento di rilascio del permesso di costruire in sanatoria costituisce un termine perentorio di carattere speciale che prevale sulla disciplina generale dei termini procedimentali di cui alla legge n. 241/1990. Decorso tale termine senza che l'amministrazione abbia adottato un provvedimento espresso, l'istanza di condono si intende accolta, salvo il pagamento di eventuali somme dovute a conguaglio. L'amministrazione, pertanto, non è tenuta a provvedere prima della scadenza del termine di 24 mesi, essendo il silenzio-assenso la conseguenza legale del decorso infruttuoso di tale termine. La comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990 interrompe il termine procedimentale, che ricomincia a decorrere dalla presentazione delle osservazioni da parte dell'interessato o, in mancanza, dalla scadenza del termine di 10 giorni per la loro presentazione. Il termine di 30 giorni previsto dall'art. 20, comma 3, del D.P.R. n. 380/2001 per il rilascio del permesso di costruire non si applica al procedimento di condono edilizio, che è disciplinato dalla speciale normativa di cui alla legge n. 47/1985.