Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25334 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25334PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c) c.p.p., può essere desunto non solo dai precedenti penali dell'indagato, ma anche dalla gravità indiziaria delle condotte contestate, le quali, pur in assenza di precedenti, possono rivelare un concreto pericolo di commissione di ulteriori reati della stessa specie, specie quando l'indagato risulti inserito in un contesto criminale di particolare pericolosità sociale. Tuttavia, la sola sussistenza di tale pericolo non giustifica automaticamente l'applicazione della misura cautelare più grave della custodia in carcere, essendo necessaria una specifica motivazione in ordine all'inadeguatezza di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, a fronteggiare il pericolo di reiterazione, tenuto conto delle peculiari condizioni personali e sociali dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaell - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 477/2013 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 18/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con ordinanza emessa in data 18 luglio 2013 il Tribun…

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