Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20945 del 15 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:20945PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo il suo sindacato limitato all'accertamento della logicità e della congruità della motivazione, senza poter entrare nel merito della ricostruzione fattuale e della valutazione probatoria operata dal giudice di merito. Il ricorso per cassazione che denunci l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza o l'assenza delle esigenze cautelari è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento, ma non anche quando propone censure che riguardano la ricostruzione dei fatti o che si risolvono in una diversa valutazione degli elementi esaminati dal giudice di merito, le cui determinazioni al riguardo sono insindacabili in sede di legittimità ove siano sorrette da motivazione congrua, esauriente e idonea a dar conto dell'iter logico-giuridico seguito dal giudicante e delle ragioni del decisum. Il giudice di legittimità, infatti, non può divenire giudice del contenuto della prova, non competendogli un controllo sul significato concreto di ciascun elemento probatorio, riservato al giudice di merito, essendo consentito alla Corte regolatrice esclusivamente l'apprezzamento della logicità della motivazione. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso un'ordinanza di conferma della misura cautelare personale è inammissibile quando si limita a prospettare una diversa valutazione degli elementi fattuali e processuali, senza illustrare vizi scrutinabili in sede di legittimità, in quanto le censure si sostanziano nella generica enunciazione della possibilità di raggiungere un risultato valutativo diverso da quello dei giudici di merito, non accompagnata dalla prospettazione dei vizi di legittimità annunciati nelle intitolazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SARACO Anton - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/08/2019 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO SARACO;
sentito il PG Dr. MOLINO PIETRO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 5 agosto 2019, il Tribunale di Palermo in funzione di giudice dell'impugnazione cautelare, in sede di riesame, ha confermato l'ordinanza del G.i.p. del Tribunale di Palermo, ch…

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