Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44678 del 2 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:44678PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'adeguatezza di una misura cautelare meno afflittiva rispetto alla custodia in carcere, deve verificare concretamente la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, senza potersi basare su meri rischi astratti di inquinamento probatorio, non supportati da specifici elementi fattuali. La sola circostanza che l'indagato possa comunicare con i coindagati non è sufficiente a ritenere inidonea la misura degli arresti domiciliari, qualora il giudice abbia accertato l'assenza di concreti pericoli di reiterazione del reato, anche in considerazione di eventuali mutamenti intervenuti nelle condizioni personali e professionali dell'indagato. Il giudice deve pertanto motivare in modo puntuale e specifico le ragioni per le quali ritiene adeguata la misura cautelare meno afflittiva, senza potersi limitare a valutazioni meramente astratte o assertive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 6/5/2021 del Tribunale di Paola;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Di Leo Giovanni, il quale ha richiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato;
udito …

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