Il reato di furto si configura anche quando l'impossessamento del bene altrui, seppur temporaneo e senza l'intenzione di appropriarsene definitivamente, sia finalizzato al mero danneggiamento del medesimo, in quanto l'elemento essenziale del reato è l'impossessamento illecito, a prescindere dal fine ultimo perseguito. Pertanto, il fatto di appropriarsi momentaneamente di un veicolo altrui, approfittando dell'assenza del proprietario, per poi danneggiarlo, integra comunque il reato di furto, non potendo essere ricondotto alla fattispecie del danneggiamento. La motivazione della sentenza che ricostruisce in modo logico e adeguato i fatti, attribuendo all'imputato la volontà di "fare un giro" con l'auto altrui, non è sindacabile in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o travisamenti evidenti della prova, non ravvisabili nel caso di specie. Il sindacato della Corte di Cassazione sulla motivazione è infatti limitato alla verifica della sua logicità e coerenza interna, senza possibilità di sostituire la valutazione del giudice di merito con una diversa ricostruzione dei fatti.