Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2560 del 2012

ECLI:IT:TARMI:2012:2560SENT

Massima

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Il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria, a seguito di apposita istanza presentata dal privato, impedisce l'esecuzione dell'ordine di demolizione e rimessa in pristino dei manufatti abusivamente realizzati, imponendo all'amministrazione comunale il previo esame della richiesta di sanatoria. In tal caso, il ricorso giurisdizionale avverso i provvedimenti sanzionatori diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il nuovo provvedimento comunale di accoglimento o di rigetto della domanda di sanatoria varrebbe comunque a superare i precedenti atti impugnati. L'interesse del ricorrente, in caso di rigetto della richiesta di sanatoria, si concentrerebbe allora nel contestare, con apposito gravame, il diniego di concessione in sanatoria, e non più i provvedimenti sanzionatori originariamente impugnati.

Sentenza completa

N. 00219/2012
REG.RIC.

N. 02560/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00219/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 219 del 2012, proposto da:
Cristina Zucchi, rappresentata e difesa dall'avv. Tiziano Ugoccioni, presso il cui studio, in Milano, via Boccaccio, n. 19, è elettivamente domiciliata;

contro

Comune di Ponte in Valtellina, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- dell'ordinanza di demolizione e rimessa in pristino n. 61/2011 prot. n. 6392, del 21.11.2011;

e, ove occorra,

- dell'ordinanza di sospensione n. 44/2011 prot. n. 4567 del 10.08.2011;

- del verbale di sopralluogo del 9.11.2011;

- della relazione tecnica del 9.11.2011:

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