Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di autorizzazione per l'installazione di un impianto di distribuzione di carburanti, ha stabilito che: 1. I motivi di ricorso relativi alla contrarietà del progetto al piano di razionalizzazione degli impianti di carburante e all'irregolarità degli accessi sono irricevibili per tardività, in quanto tali ragioni di diniego erano già state comunicate al ricorrente con il precedente provvedimento di diniego, non impugnato nei termini. 2. La valutazione della Provincia circa la pericolosità del tratto di strada in cui dovrebbe essere installato l'impianto, fondata sull'elevato tasso di incidentalità e sulla presenza di intersezioni con elevati volumi di traffico, è adeguatamente motivata e rientra nella discrezionalità tecnica dell'ente proprietario della strada, non sindacabile in sede giurisdizionale se non in caso di macroscopici vizi logici o travisamento dei fatti. 3. La richiesta del parere della Provincia, in quanto ente proprietario della strada, è conforme alla normativa, che subordina l'installazione di impianti di distribuzione di carburanti al parere tecnico favorevole dell'ente proprietario della strada, senza che sia necessario il parere della Polizia municipale. 4. La valutazione della Provincia circa la "zona topograficamente complessa" in cui dovrebbe essere installato l'impianto, tale da non assicurare la sicurezza e la fluidità del traffico, è congruamente motivata e rientra nella discrezionalità tecnica dell'ente, non sindacabile in sede giurisdizionale se non in caso di macroscopici vizi logici o travisamento dei fatti. 5. L'ente proprietario della strada non è obbligato ad adottare atti di indirizzo generali per l'espressione del parere di competenza, essendo sufficiente che motivi adeguatamente il proprio giudizio nel caso concreto, come avvenuto nella fattispecie.