Il recesso di un socio da una società a responsabilità limitata non disciplinato dall'art. 2437 c.c. comporta la perdita di legittimazione attiva del socio receduto all'impugnazione delle delibere assembleari successive al recesso, in quanto la decisione impugnata non è idonea a produrre alcun effetto utile per il socio receduto. La clausola statutaria che disciplina il recesso per libera scelta del socio, prevedendo l'acquisto delle quote al valore nominale, non contrasta con l'art. 2247 c.c. e non può essere dichiarata nulla per tale motivo, in assenza di specifici riferimenti alle finalità perseguite dal consorzio che giustifichino tale declaratoria. Il rispetto del termine breve per l'impugnazione della sentenza costituisce un onere a carico della parte ricorrente, la cui mancata osservanza, comprovata dalla mancata produzione della copia della sentenza con la relata di notifica, comporta la declaratoria di improcedibilità del ricorso per cassazione.