Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: Il risarcimento del danno da fatto illecito, in assenza di una pronuncia che obblighi la pubblica amministrazione a restituire l'immobile occupato o a procedere alla sua acquisizione, deve essere determinato in via equitativa sulla base di una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, senza che sia necessario adottare il metodo analitico-ricostruttivo, potendo il giudice fare riferimento a parametri di stima sintetico-comparativi opportunamente adeguati in considerazione della risalenza temporale dell'illecito e delle peculiarità della situazione concreta, nel rispetto dei principi di cui agli artt. 1226 e 2056 c.c. Inoltre, il giudice è vincolato alle conclusioni formulate dalle parti nell'atto introduttivo del giudizio, non potendo discostarsi da esse in assenza di una loro espressa modifica o integrazione nel corso del processo, in applicazione del principio di immutabilità delle conclusioni di cui all'art. 189, comma 1, c.p.c.