Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11160 del 16 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11160PEN

Massima

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Il delitto tentato, essendo una fattispecie autonoma rispetto al reato consumato, non rientra tra i reati per i quali è vietata la concessione del condono ai sensi della legge n. 241 del 2006, articolo 1, comma 2, lettera d), indipendentemente dalla circostanza aggravante di cui al decreto-legge n. 152 del 1991, articolo 7, convertito nella legge n. 203 del 1991. L'applicazione del beneficio del condono sulla pena complessiva inflitta a titolo di continuazione, senza procedere allo scioglimento del cumulo giuridico per il recupero e l'individuazione della singola frazione di pena imputata al reato ritenuto indubitabile, è conforme al principio di legalità e di tassatività delle cause di esclusione del condono, il quale non può essere interpretato in malam partem. Il giudice dell'esecuzione, investito della richiesta di revoca del provvedimento di concessione del condono, è tenuto a valutare nel merito le censure dedotte dall'interessato, in un contesto di riesame del provvedimento impugnato, attraverso il rimedio specificamente previsto dalla legge, ossia l'opposizione, che costituisce un secondo grado di merito, diverso dal giudizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI NAPOLI;
nei confronti di:
((omissis)) N. IL (OMISSIS)
avverso l'ordinanza n. 1001/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI, del
23/10/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) SARACENO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FIMIANI Pasquale che ha
chiesto l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Napoli, con ordinanza deliberata il 23
otto…

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