Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39360 del 24 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39360PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato per scadenza dei termini, non consente più all'indagato di ottenere una pronuncia sulla legittimità del provvedimento stesso, in quanto viene meno l'interesse all'impugnazione. Ciò in quanto il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione riguarda di regola il difetto di motivazione sul fumus commissi delicti, non la mancanza di indizi di colpevolezza. Pertanto, l'interesse dell'indagato a ottenere una pronuncia sulla legittimità dell'ordinanza cautelare, successivamente revocata, non può presumersi ma deve essere dedotto e valutato dal giudice nella sua concretezza ed attualità, non essendo sufficiente il mero interesse a precostituirsi un titolo per la richiesta di equa riparazione per ingiusta detenzione. La sopravvenuta carenza di interesse, dovuta all'adozione di un provvedimento successivo alla presentazione dell'impugnazione, comporta l'inammissibilità del ricorso, senza che possa configurarsi un'ipotesi di soccombenza virtuale ai fini della condanna alle spese e al pagamento di una somma alla cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. MARTELLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/04/2007 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARTELLA ((omissis))E;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI L., di declaratoria di inammissibilita' del ricorso, per sopravvenuta carenza di interesse;

udito il difensore Avv. FRANCINI ((omissis)).

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Che CA. Mi. ricorre contr…

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