Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20909 del 25 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20909PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti da parte del giudice di merito, se congruamente e logicamente motivata, non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o viziata da errori di diritto. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, quando quest'ultima si fondi su un apprezzamento ragionevole e plausibile degli elementi probatori, ancorché suscettibile di diverse letture. Pertanto, le censure che attengono al profilo di merito e mirano a una diversa ricostruzione della vicenda, senza denunciare specifici vizi logici o giuridici della motivazione, sono inammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BO. El. , nata il (OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Torino del 12.4.2010;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis))mo Sandrelli;

sentite le Requisitorie del PG. (nella persona del Cons. Dr. ((omissis))) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

IN FATTO

Il ricorso si appunta avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Torino che, cosi' allineandos…

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