Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45103 del 31 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45103PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui, anche se di lieve entità, integra il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p., comma 2, n. 3, che è procedibile d'ufficio, indipendentemente dalla concessione di attenuanti generiche equivalenti all'aggravante contestata e dalla conseguente applicazione della pena prevista dal comma 1 dello stesso articolo, che prevede la procedibilità a querela. Il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito gli elementi fattuali già valutati dai giudici di merito, salvo il caso in cui il giudice di appello abbia richiamato atti a contenuto probatorio non esaminati dal primo giudice, potendo solo verificare l'eventuale travisamento della prova, che consiste nell'utilizzazione di una prova inesistente o di un risultato di prova incontrovertibilmente diverso da quello effettivo. L'inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 12/03/2013 della Corte di Appello di Trieste;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per l'inammissibilita';

udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso o della declaratoria della prescrizione.

FATTO

1.…

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