Il possesso del requisito di ammissione di cui all'art. 2, comma 1, lett. b) del bando di concorso, relativo all'aver maturato almeno 3 anni di contratto, anche non continuativi, negli ultimi 8 anni, presso l'amministrazione che bandisce il concorso o presso altri enti ed istituzioni di ricerca, è condizionato al fatto che l'attività lavorativa sia stata svolta presso soggetti pubblici, e non privati, in quanto la procedura concorsuale riservata di cui all'art. 20, comma 2, del d.lgs. n. 75/2017 è finalizzata al superamento del precariato nel pubblico impiego. Pertanto, l'esperienza maturata presso una fondazione di diritto privato, seppur attinente all'attività di ricerca, non può essere considerata valida ai fini del possesso del requisito di ammissione, in assenza di una espressa previsione normativa che la ricomprenda. La locuzione "altri enti ed istituzioni di ricerca" contenuta nel bando di concorso deve essere interpretata in senso conforme alla legge, che prevede testualmente il riferimento all'"amministrazione che bandisce il concorso", ossia, nella specie, il CNR. Inoltre, la differenziazione tra procedure concorsuali aperte e procedure concorsuali riservate, finalizzate al superamento del precariato pubblico, non integra una disparità di trattamento costituzionalmente rilevante, in quanto risponde a una ragionevole scelta del legislatore di destinare specifiche risorse pubbliche al riassorbimento del precariato storico della pubblica amministrazione.