Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23617 del 12 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:23617PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello, afferma che il giudizio di appello celebrato nelle forme dell'udienza camerale non partecipata non richiede la traduzione dell'imputato detenuto per altra causa, in quanto egli non aveva alcun diritto a partecipare all'udienza. Inoltre, la Corte di appello ha congruamente confermato la pena irrogata in primo grado, escludendo l'applicazione delle attenuanti generiche in ragione dei precedenti penali dell'imputato per delitti commessi ai danni dei propri genitori, della reiterazione delle condotte e della gravità delle stesse, commesse anche con violenza ai danni dell'anziano padre. Tali elementi, nella valutazione non illogica della Corte di appello, confutano in radice la prospettazione, svolta nell'atto di appello, relativa alle modalità non allarmanti della condotta e alla particolare tenuità del fatto accertato. Pertanto, il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso, condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in assenza di ragioni per ritenere che il ricorso sia stato presentato senza colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Relatore

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Al.Ma., nato a S il (omissis)
avverso la sentenza emessa il 15.09.2023 dalla Corte di appello di Salerno
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Salerno ha confermato la sentenza di condanna di Al.Ma. per il delitto di cui all'art. 387-bis cod. pen…

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