Il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive (c.d. DASPO) può essere legittimamente adottato dal Questore nei confronti di soggetti denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati di estorsione tentata o consumata, nonché per altri delitti contro l'ordine pubblico e di comune pericolo mediante violenza, a prescindere dall'accertamento penale definitivo della responsabilità. La durata del DASPO, se il soggetto è già stato destinatario di precedenti provvedimenti analoghi, non può essere inferiore a cinque anni e superiore a otto anni, senza necessità di ulteriore motivazione da parte dell'Autorità di Pubblica Sicurezza in ordine alle pregresse vicende. Il potere di adottare il DASPO si connota di elevata discrezionalità, essendo finalizzato alla prevenzione di episodi di violenza in occasione di competizioni sportive, a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza, anche in assenza di una condanna definitiva per reati specificamente indicati dalla legge.