Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32890 del 27 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:32890PEN

Massima

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Il dolo degli atti persecutori è ravvisabile dalla reiterazione di comportamenti inequivocabilmente minacciosi e molesti, volti a impaurire, infastidire e arrecare danno alla vittima, anche in presenza di figli minori, dimostrando la consapevolezza dell'imputato dell'effetto tipico che tali condotte avrebbero prodotto nella persona offesa, la quale risulta essere più fragile in ragione della sua condizione di gravidanza. L'attenuante della provocazione non è compatibile con il delitto di atti persecutori, in quanto la reazione emotiva a un fatto ingiusto costituisce espressione di un proposito di rivalsa e vendetta, non riconosciuto dall'ordinamento. Il coinvolgimento di minori impone l'omissione delle generalità e degli altri dati identificativi in caso di diffusione della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/07/2022 della CORTE APPELLO di FIRENZE; visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO CAPUTO;
Rilevato che il difensore del ricorrente ha formulato richiesta di discussione orale ex Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, da ultimo, in forza del Decreto Legge 31 ottobre 2022, n. 1…

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