Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Reggio Calabria sentenza n. 556 del 2015

ECLI:IT:TARRC:2015:556SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia, di natura cautelare e preventiva, non richiede la dimostrazione di un fatto che costituisca piena prova, ma solo la presenza di una serie di indizi in base ai quali sia ragionevole ritenere la sussistenza di un collegamento tra l'impresa e organizzazioni mafiose o di un condizionamento della attività imprenditoriale da parte di queste. L'insieme degli elementi raccolti dall'Amministrazione non vanno riguardati in modo atomistico, ma unitario, sicché la valutazione sulla fondatezza del pericolo di infiltrazione deve essere effettuata in relazione ad uno specifico quadro indiziario nel quale ogni elemento acquista valenza nella sua connessione con gli altri. Pertanto, la rilevanza penale delle condotte ascrivibili a un familiare dell'imprenditore, riconducibili direttamente a reati associativi di stampo mafioso, unitamente alla circostanza che l'imprenditore non abbia preso le distanze dalla famiglia di origine, stabilendo anzi la sede dell'impresa presso la dimora paterna ed assumendo alle proprie dipendenze i familiari, costituiscono elementi indiziari sufficienti a giustificare l'adozione di un provvedimento interdittivo antimafia, in quanto sintomatici di un possibile condizionamento mafioso dell'attività imprenditoriale, a prescindere dall'accertamento di responsabilità penali. Il provvedimento interdittivo, infatti, non obbedisce a finalità di accertamento di responsabilità, bensì di massima anticipazione dell'azione di prevenzione, rispetto alla quale risultano rilevanti anche fatti e vicende solo sintomatiche o indiziarie, al di là della individuazione delle responsabilità penali.

Sentenza completa

N. 00287/2013
REG.RIC.

N. 00556/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00287/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

Sezione Staccata di Reggio Calabria

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 287 del 2013, proposto dalla signora -OMISSIS-, in proprio e n.q. di titolare della omonima ditta individuale, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Reggio Calabria, Via Rausei, 38;

contro

- il Ministero dell'Interno, in persona del Ministro
pro tempore,
rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in Reggio Calabria, Via del Plebiscito, 15;
- la Regione Calabria, in persona del Presidente della Giunta Regionale, rappresentato e difeso dall'…

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