Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13961 del 31 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13961PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della custodia cautelare, deve verificare la correttezza e la logicità della motivazione in ordine alla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter utilizzare elementi di prova raccolti successivamente a precedenti decreti di archiviazione, salvo la riapertura delle indagini. Inoltre, il giudice deve valutare autonomamente la capacità dimostrativa di ciascun elemento indiziario, senza procedere a una delibazione unitaria degli stessi, e non può fondare le esigenze cautelari su circostanze erronee o prive di adeguata motivazione, come l'informazione all'indagato dell'imminenza di un'ordinanza di custodia cautelare. La rinuncia al ricorso da parte dell'imputato comporta la declaratoria di inammissibilità dello stesso, con conseguente condanna alle spese processuali e al versamento di una somma a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. MANNA Anton - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. Gi. , n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 15.5/5.6.08 del Tribunale di Napoli, sezione riesame;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dr. MANNA Antonio;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dr. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

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