Cassazione penale Sez. III sentenza n. 22433 del 21 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:22433PEN

Massima

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Il diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione può essere escluso quando il comportamento del richiedente, pur non essendo direttamente eziologicamente rilevante ai fini dell'adozione della misura cautelare, sia comunque sintomatico di una condotta colposa o gravemente imprudente, idonea a ingenerare nel giudice il convincimento di un suo probabile coinvolgimento nei fatti criminosi contestati. Ciò in applicazione del principio di autoresponsabilità, in base al quale tutti i cittadini sono tenuti a tenere un comportamento prudente e diligente nell'interazione sociale, evitando di creare situazioni di allarme sociale che possano giustificare l'intervento dell'autorità giudiziaria. Pertanto, la frequentazione abituale e consapevole di ambienti criminali, la mancata denuncia di minacce subite da soggetti pericolosi, l'ammissione di conoscere tali soggetti e di avere avuto rapporti con loro, possono integrare una condotta colposa ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo, anche se tali elementi non erano direttamente alla base del provvedimento cautelare, purché siano logicamente e ragionevolmente idonei a giustificare l'adozione della misura restrittiva della libertà personale secondo il parametro dell'id quod plerumque accidit. Il giudice della riparazione, pur dovendo operare sulla medesima base probatoria del giudice del merito, gode di autonomia valutativa nel ricostruire la condotta del richiedente, senza poter rivalutare l'esito del giudizio di merito, al solo fine di accertare la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento del diritto all'indennizzo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/07/2017 della Corte d'appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GAI Emanuela;
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bari, giudicando in sede di rinvio a seguito della sentenza di annullamento della …

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