Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3942 del 29 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3942PEN

Massima

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L'appartenenza accertata di un soggetto ad un'associazione di tipo mafioso, comprovata da una condanna definitiva per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., è sufficiente a giustificare l'applicazione di una misura di prevenzione personale, senza la necessità di una specifica motivazione in ordine all'attuale pericolosità sociale del proposto, salvo che non emergano elementi dai quali possa ragionevolmente desumersi la cessazione di tale pericolosità per effetto di un recesso personale. Tuttavia, anche in presenza di un pregresso accertamento dell'appartenenza mafiosa, il giudice è comunque tenuto a verificare l'attualità della pericolosità sociale del soggetto, valutando il suo concreto livello di coinvolgimento nell'attività della consorteria, la perdurante capacità operativa del sodalizio, nonché l'eventuale assenza di comportamenti indicativi dell'abbandono di logiche criminali in precedenza condivise. Tali elementi, debitamente motivati, possono giustificare l'applicazione della misura di prevenzione personale anche quando il fatto di reato associativo accertato sia risalente nel tempo, in quanto il giudizio di pericolosità sociale deve essere effettuato con riferimento al momento dell'applicazione della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 10/10/2014 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Antonio Corbo;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. ANIELLO Roberto che ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto depositato il 23 ottobre 2014, la Corte di appello di Catanzaro ha confermato il decret…

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