Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51792 del 15 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:51792PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei propri doveri d'ufficio, accetta utilità da soggetti interessati al fine di adottare una decisione favorevole a questi ultimi, commette il reato di corruzione in atti giudiziari. Tale condotta è punibile anche quando il pubblico ufficiale abbia una pregressa conoscenza e frequentazione con i soggetti corruttori, purché tale relazione amicale sia accompagnata da elementi oggettivi che dimostrino l'esistenza di un patto corruttivo, come la coincidenza tra il contenuto della decisione adottata e le richieste dei soggetti interessati, l'utilizzo di un linguaggio convenzionale nelle comunicazioni tra le parti, il trasferimento di utilità economiche al pubblico ufficiale anche sotto forma di spese e intrattenimenti. L'accertamento della sussistenza del reato non richiede la prova di una sproporzione tra le utilità ricevute dal pubblico ufficiale e il valore economico della decisione adottata, essendo sufficiente la dimostrazione che le utilità siano state accettate al fine di compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio. Inoltre, il fatto che il pubblico ufficiale abbia successivamente subito provvedimenti disciplinari o di sospensione dall'incarico non esclude la sussistenza delle esigenze cautelari, in quanto il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla gravità della condotta e dalla personalità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabin - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/03/2018 del TRIBUNALE della LIBERTA' di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TRONCI Andrea;
sentito il P.G., in persona dell'Avvocato generale Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata, in punto di esigenze cautelari;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), il quale ha ins…

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