La SCIA si consolida ex lege a tutela del legittimo affidamento del privato quando l'amministrazione comunale non esegue i controlli, non li termina o non provvede ad inibire e/o a richiedere al privato la conformazione dell'attività segnalata entro il termine di trenta giorni previsto dall'art. 19, commi 3 e 6-bis, della legge n. 241/1990. L'esercizio tardivo del potere inibitorio da parte dell'amministrazione comunale, oltre il predetto termine, determina l'inefficacia del provvedimento adottato ai sensi dell'art. 2, comma 8-bis, della medesima legge. La motivazione del provvedimento che vieta la prosecuzione dell'attività segnalata deve essere logica, ragionevole e non contraddittoria, tenendo conto della conformità della recinzione realizzata alle prescrizioni normative comunali e della sua funzionalità all'attività di allevamento amatoriale, senza incidere in modo significativo sull'impatto urbanistico ed ambientale. L'azione amministrativa deve essere improntata ai principi di buona fede e di collaborazione, garantendo un'adeguata partecipazione del privato interessato prima dell'adozione del provvedimento finale, ai sensi degli artt. 1, comma 2-bis, e 10 della legge n. 241/1990.