Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20082 del 14 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20082PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è configurabile anche quando l'espressione offensiva, pur non essendo diretta alla persona offesa, sia idonea a lederne l'onore e la reputazione in ragione del contesto in cui è stata pronunciata. Tuttavia, perché possa trovare applicazione l'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p., comma 2, è necessario che vi sia un nesso di causalità tra il fatto provocatore e la reazione dell'imputato, non essendo sufficiente il mero legame di parentela tra l'offeso e il soggetto che ha subito l'offesa. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare in concreto l'effettiva sussistenza di tale nesso causale, non potendo desumerlo automaticamente dalla mera esistenza di un rapporto qualificato tra l'imputato e la persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 40/2013 TRIBUNALE di CATANZARO, del 18/06/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Dr. Fraticelli Mario, conclude chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza.

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS), il quale chiede l&…

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