Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5587 del 4 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5587PEN

Massima

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Il giornalista e il direttore responsabile di un quotidiano possono essere ritenuti penalmente responsabili per il reato di diffamazione a mezzo stampa qualora pubblichino una notizia falsa, non corrispondente al vero, senza aver previamente verificato con la dovuta diligenza la veridicità dei fatti riportati, anche quando successivamente provvedano a pubblicare una rettifica. La mera pubblicazione della rettifica, infatti, non elimina gli effetti negativi dell'azione criminosa, ma può al più avere la funzione di attenuare la sanzione pecuniaria prevista. Affinché possa essere invocata l'esimente putativa del diritto di cronaca giudiziaria, il giornalista deve dimostrare non solo di aver seguito con attenzione l'evoluzione della vicenda giudiziaria, ma anche di aver svolto gli opportuni accertamenti per verificare la veridicità dei fatti riportati, offrendo la prova della cura posta negli accertamenti. In mancanza di tale diligenza, anche il direttore responsabile del quotidiano può essere ritenuto penalmente responsabile per non aver impedito la causazione dell'evento diffamatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvan - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 751/2012 CORTE APPELLO di GENOVA, del 10/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per annullamento per prescrizione.

Udito, per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS).

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