Il potere di annullamento d'ufficio di un titolo edilizio da parte della pubblica amministrazione, previsto dall'art. 39 del D.P.R. n. 380/2001, è soggetto a precisi limiti temporali e procedimentali. In particolare, l'annullamento non può essere disposto oltre il termine di dieci anni dal rilascio del titolo, salvo il caso di gravi vizi originari, e deve essere preceduto da un adeguato contraddittorio con l'interessato, al fine di consentirgli di rappresentare la propria posizione. L'esercizio di tale potere, inoltre, presuppone la sussistenza di un interesse pubblico specifico e concreto, che giustifichi il ricorso all'autotutela, e deve rispettare il termine di conclusione del procedimento previsto dalla legge. Infine, il provvedimento di annullamento deve essere adottato dall'organo competente, secondo la disciplina regolamentare interna all'amministrazione, e deve garantire il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, come i progettisti incaricati. Il mancato rispetto di tali requisiti comporta l'illegittimità del provvedimento di annullamento.