Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39483 del 28 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:39483PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare la pericolosità sociale qualificata del proposto, può utilizzare elementi probatori e indiziari tratti dai procedimenti penali, procedendo ad una nuova ed autonoma valutazione dei fatti ivi accertati, purché dia conto in motivazione delle ragioni per cui tali elementi siano da ritenere sintomatici dell'attuale pericolosità del soggetto. La pericolosità sociale costituisce il perimetro temporale entro il quale può essere disposta la confisca di prevenzione, la quale è ammissibile anche per i beni acquisiti dal proposto in epoca antecedente a quella cui si riferisce l'accertamento della sua pericolosità, purché ne risulti la sproporzione rispetto al reddito ovvero sussista la prova della loro provenienza da qualsiasi tipologia di reato. Spetta all'interessato fornire la prova contraria e liberatoria, attraverso la dimostrazione della legittimità degli acquisti in virtù di impiego di lecite fonti reddituali, senza che tale onere probatorio debba rispondere ai rigorosi canoni del giudizio petitorio. Il sindacato di legittimità sui provvedimenti in materia di prevenzione è limitato alla violazione di legge e non si estende al controllo dell'iter giustificativo della decisione, a meno che questo sia del tutto assente. La confisca di prevenzione, pur prescindendo dalle categorizzazioni proprie del diritto interno, rinviene la propria causa giustificativa nella pericolosità sociale e non già nella commissione di un illecito, sicché non è in contrasto con l'articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 15/11/2016 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabrizio D'Arcangelo;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato la Corte di Appello di…

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