Il comportamento reiterato e grave dell'avvocato di sottrarsi all'adempimento di obbligazioni accertate con sentenze definitive, anche per importi rilevanti, integra l'illecito disciplinare di cui all'art. 64 del Codice deontologico forense, comportando la responsabilità disciplinare dell'avvocato. La sanzione disciplinare applicabile è la sospensione dall'esercizio della professione, la cui durata deve essere commisurata alla gravità della condotta e all'entità degli inadempimenti accertati. La prescrizione dell'azione disciplinare decorre dalla cessazione della permanenza dell'illecito e si computa nel termine complessivo di sette anni e sei mesi, tenuto conto degli eventi interruttivi previsti dalla legge, senza che sia applicabile il regime più favorevole introdotto successivamente. L'accertamento del carattere permanente dell'illecito e della data di cessazione della permanenza rientra nell'ambito del giudizio di fatto riservato al giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivato.