Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5452 del 6 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:5452PEN

Massima

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Il reato di falsità materiale in atti pubblici di cui agli artt. 476 e 482 c.p. può essere integrato anche dalla formazione di una fotocopia presentata come riproduzione di un atto pubblico originale, pur in assenza di un intervento materiale sull'atto pubblico stesso. Ciò in quanto la semplice rappresentazione artificiosa di un atto pubblico inesistente, attraverso la creazione di una fotocopia, è idonea a ledere la pubblica fede, in quanto crea l'apparenza di un documento pubblico realmente esistente e dotato dei connessi effetti probatori. Pertanto, la falsità penalmente rilevante non deriva tanto dalla modificazione di una realtà probatoria preesistente, quanto dalla mendace e attuale rappresentazione di tale realtà, creata artificiosamente attraverso un simulacro cartolare, che risulta intrinsecamente idoneo a ingannare la pubblica fede. Ciò vale anche nel caso in cui la fotocopia non rechi alcuna attestazione di autenticità, purché le concrete circostanze del suo utilizzo e le modalità della sua presentazione siano tali da indurre il privato a ritenere che l'atto pubblico originale esista effettivamente. Diversamente, non integra il reato di falsità materiale la mera esibizione di una fotocopia priva di qualsiasi attestazione di autenticità e visibilmente riconoscibile come mera riproduzione telematica, inidonea ad ingannare la pubblica fede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/05/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROBERTO AMATORE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MIGNOLO Olga;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza di condanna d…

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