Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 322 del 7 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:322PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere legittimamente disposto quando risulti una sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati, in assenza di idonea giustificazione circa la legittima provenienza dei beni stessi. In tali casi, grava sull'interessato l'onere di dimostrare la provenienza lecita dei beni, non essendo sufficiente la mera allegazione di una donazione ricevuta in epoca precedente agli illeciti accertati. Il Tribunale, nel valutare la legittimità del sequestro, deve verificare la congruità e la logicità della motivazione in ordine alla sproporzione patrimoniale e all'assenza di prova della legittima provenienza, senza che ciò si risolva in una inammissibile rivalutazione del merito. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di conferma del sequestro è ammissibile solo per violazione di legge, non potendosi dedurre vizi logici o carenze motivazionali, che rientrano nell'ambito dell'articolo 606, comma 1, lettera e), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARTELLA Ilario Salvato - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LA. VE. Te. , nata a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 13-3-2007 del Tribunale di Milano.

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere, dott. Vincenzo Rotundo.

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. DELEHAYE E., che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.-. Con ordi…

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