Il proprietario di un immobile non può essere obbligato, mediante ordinanza sindacale contingibile e urgente, ad eseguire interventi di manutenzione straordinaria sulle parti comuni dell'edificio condominiale, in assenza dei presupposti di indifferibilità e urgenza dell'intervento, nonché di impossibilità di scongiurare la situazione di pericolo incombente con gli ordinari mezzi apprestati dall'ordinamento. Ove l'amministrazione comunale sia stata delegata dal dante causa del proprietario alla percezione di contributi pubblici e alla realizzazione di lavori di recupero post-sismico sull'intero fabbricato condominiale, essa non può porre a carico del proprietario il costo di interventi già contemplati nel progetto approvato e finanziato. L'ordinanza sindacale contingibile e urgente, in difetto dei presupposti di cui agli artt. 50, comma 5, e 54, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000, è adottata da organo incompetente e, pertanto, deve essere annullata.