La decadenza automatica dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per mancata abitazione stabile dello stesso, ai sensi dell'art. 13, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 12/1999, configura una situazione di diritto soggettivo dell'assegnatario, la cui tutela spetta alla giurisdizione del giudice ordinario e non a quella del giudice amministrativo. Ciò in quanto, una volta assegnato l'alloggio, il rapporto tra l'ente gestore e l'assegnatario assume natura privatistica, essendo il potere dell'amministrazione vincolato all'accertamento dell'inadempimento dell'obbligo di abitazione stabile. La posizione soggettiva dell'assegnatario, pertanto, non è più di interesse legittimo, come nella fase pubblicistica del procedimento di assegnazione, ma di diritto soggettivo perfetto, la cui tutela rientra nella competenza del giudice ordinario. Soltanto nel caso in cui l'ente gestore autorizzi l'assegnatario a non abitare stabilmente l'alloggio per gravi motivi, la posizione di quest'ultimo potrebbe assumere nuovamente i connotati dell'interesse legittimo, con conseguente attribuzione della giurisdizione al giudice amministrativo.