Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34486 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34486PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito, è tenuto a verificare la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di appello in ordine alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, il quale gode di un ampio potere discrezionale nella valutazione delle circostanze attenuanti, purché tale valutazione sia sorretta da una motivazione adeguata e coerente. Tuttavia, qualora il ricorrente rinunci validamente al ricorso, il giudice di legittimità è tenuto a dichiararne l'inammissibilità, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in considerazione dei profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AB. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11/2010 CORTE APPELLO di CAMPOBASSO, del 11/03/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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