Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25238 del 26 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25238PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione della relativa circostanza aggravante prevista dall'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, convertito in l. n. 203 del 1991, non richiede la dimostrazione dell'appartenenza dell'agente ad un'associazione di tipo mafioso, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia assumano i connotati della violenza o della minaccia mafiosa, ovvero una penetrante, energica ed efficace capacità di intimidazione derivante dalla prospettazione della loro provenienza da un sodalizio criminoso dedito a molteplici ed efferati delitti, indipendentemente dalla effettiva percezione di tale capacità intimidatrice da parte della vittima. Pertanto, l'aggravante del metodo mafioso è configurabile anche quando l'agente, pur non appartenendo ad un'associazione mafiosa, si avvalga della forza di intimidazione scaturente dalla mera evocazione di un gruppo criminale organizzato in grado di intervenire prontamente in caso di resistenza della vittima, come nel caso in cui il soggetto agente si presenti come appartenente ad un noto gruppo malavitoso operante in un territorio connotato dalla storica presenza di associazioni di tipo 'ndranghetistico e minacci la vittima di far intervenire i suoi "protettori" per imporre il proprio volere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di CATANZARO;

avverso l'ordinanza in data 19 aprile 2011 del Tribunale del riesame di Catanzaro n. 554/2011;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS).

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione svolta dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

udito il pubblico ministero presso questa Corte di ca…

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