Il diniego di rinnovo dell'autorizzazione per l'accesso ad una strada statale è legittimo quando l'accesso risulta ubicato a una distanza inferiore a 100 metri da altri accessi esistenti, in violazione dell'articolo 45, comma 3, del D.P.R. n. 495/1992 (Regolamento di esecuzione del Codice della Strada), che prevede come regola generale una distanza minima di 300 metri tra gli accessi privati sulle strade extraurbane secondarie, derogabile fino a 100 metri solo in presenza di particolari condizioni. Tale disposizione normativa, volta a garantire la sicurezza della circolazione stradale, costituisce un limite inderogabile, non potendosi in alcun modo valutare la pericolosità in concreto dell'accesso, atteso che il legislatore ha già effettuato una valutazione ex ante attraverso la previsione di distanze minime. Pertanto, il rinnovo dell'autorizzazione per l'accesso può essere legittimamente negato quando non risulta rispettata la distanza minima di 100 metri da altri accessi, a prescindere da una valutazione della concreta pericolosità dell'accesso stesso. Tale principio trova applicazione anche nel caso di rinnovo di autorizzazioni precedentemente rilasciate, in quanto l'articolo 22 del Codice della Strada consente il rinnovo solo a condizione che l'accesso risulti conforme alla normativa sopravvenuta.