Il provvedimento di diniego di una licenza suppletiva a concessione demaniale marittima per l'ormeggio di imbarcazioni da diporto è legittimo quando si fonda su pareri negativi delle autorità marittime competenti in materia di sicurezza della navigazione e portuale, anche in presenza di una successiva integrazione progettuale che elimina l'utilizzo di corpi morti per l'ormeggio. Infatti, il parere sfavorevole dell'autorità marittima competente, che evidenzi ulteriori profili di rischio per la sicurezza della navigazione e portuale, come la diminuzione degli spazi non in concessione riservati alle manovre delle unità mercantili, la limitazione dell'operatività della banchina mercantile in condizioni di emergenza e l'impossibilità di subordinare l'ormeggio alla banchina pubblica all'utilizzo da parte di un concessionario, costituisce motivazione adeguata e sufficiente per il diniego, in quanto l'amministrazione è vincolata a tale parere tecnico. Pertanto, in tali casi, non assume rilievo l'omesso preavviso di diniego di cui all'art. 10-bis della legge n. 241 del 1990, in quanto il provvedimento non potrebbe avere altro dispositivo.