Il provvedimento di revisione della patente di guida, adottato ai sensi dell'art. 128 del Codice della Strada, assolve a una funzione cautelare e non sanzionatoria nell'interesse della circolazione stradale. L'insorgere di un ragionevole dubbio circa la persistente idoneità tecnica del conducente, supportato da una segnalazione degli organi di polizia, è sufficiente a giustificare l'adozione di tale misura, senza che sia necessaria l'acquisizione di ulteriori prove. La circostanza che il conducente abbia ottenuto la liquidazione da parte dell'assicurazione per i danni causati non esclude il concorso di colpa nella dinamica dell'incidente stradale, né impedisce l'adozione del provvedimento di revisione, il cui scopo è quello di accertare la persistente idoneità alla guida. L'Amministrazione gode di ampia discrezionalità nell'esercizio di tale potere, purché ne fornisca adeguata motivazione, evidenziando le ragioni della non ritenuta idoneità alla guida.